L’uva e i suoi derivati, in primis il vino rosso, sono particolarmente ricchi di polifenoli e gli studi sui benefici del vino rosso hanno ormai quasi due secoli.
Nei primi anni novanta si è cominciato a parlare di paradosso francese e cioè dell’ipotesi che proprio l’assunzione di vino rosso proteggesse i francesi dalle patologie cardiovascolari, nonostante il consumo elevato di grassi di origine animale. Risalgono invece al 1977 le prime evidenze scientifiche sulla capacità dei polifenoli del vino rosso (in particolare del Resveratrolo) di prevenire il cancro e da allora molti lavori scientifici hanno dimostrato le proprietà salutari e chemio preventive di composti chiave estratti dall’uva.
Potenziale antitumorale del vino rosso
La rivista scientifica internazionale “Nutrition and cancer” ha pubblicato recentemente uno studio italiano in cui viene analizzato il potenziale anti tumorale di un estratto naturale di Gocciorosso, un vino rosso non filtrato, proveniente da uva rossa di vigneti biologici del Monferrato. In generale, qualunque fase di vinificazione avviene in modo naturale, senza utilizzare agenti chimici e rispettando il fisiologico processo di invecchiamento. Inoltre particolare cura è riservata all’esposizione al sole dei vigneti e i grappoli vengono staccati manualmente per non rompere la buccia degli acini ed evitare di perdere i fito composti attivi di cui la buccia è particolarmente ricca. L’estratto oggetto dello studio è in seguito ottenuto con una tecnica innovativa di vaporizzazione sotto vuoto e a basse temperature del vino, tecnica che consente di eliminare completamente il contenuto in alcol. Alla vista appare gelatinoso, di color vinaccia, al gusto invece appare acre e leggermente dolciastro, piuttosto gradevole al palato. L’analisi della composizione chimica ha evidenziato che è costituito da una miscellanea di componenti attivi quali polifenoli, flavonoidi e antocianine capaci di un’attività antiossidante nei confronti delle cellule tumorali. La ragione per cui questo estratto risulta così interessante dal punto di vista nutriceutico è che preserva l’attività biologica dei composti originali, in concentrazioni maggiori grazie alla tecnica di preparazione, e al contempo sia privo dell’alcol che limita e condiziona l’assunzione di vino.
Protezione del tratto gastroenterico
I ricercatori hanno studiato la capacità di questo concentrato nel rallentare la crescita dei tumori del tratto gastrointestinale evidenziando l’effettiva diminuzione della proliferazione delle cellule tumorali di circa un 20% e provocandone un cambiamento nella morfologia che si traduce in una riduzione del loro potenziale tumorigenico e metastatizzante. Al fine di escludere la possibile induzione di chemio resistenza, l’estratto è stato anche somministrato alle cellule tumorali in co-trattamento con farmaci antitumorali ampiamente utilizzati, quali il Tamoxifene e l’Etoposide, senza che l’efficacia terapeutica di questi farmaci venisse alterata né ridotta in alcun modo.
Vino rosso alleato nella lotta ai tumori?
In conclusione questo estratto liofilizzato di vino rosso, utilizzato a dosi paragonabili a quelle assunte con la dieta, è in grado di attivare meccanismi molecolari che promuovono la differenziazione e riducono la proliferazione di cellule tumorali del tratto gastroenterico oltre a favorire il passaggio a un fenotipo a basso profilo metastatico. Questi risultati sono di particolare rilevanza in quanto gli effetti benefici non interferiscono negativamente con la chemioterapia convenzionale e potrebbe rappresentare un valido alleato nella lotta contro i tumori del tratto gastrointestinale.