Sono in costante aumento le persone che soffrono di sindrome dell’occhio secco o Ded (dry eye disease),
una patologia multifattoriale che coinvolge la superficie oculare e il film lacrimale che la ricopre, determinandone il danneggiamento.
La malattia è caratterizzata da:
- un’alta incidenza (colpisce tra il 5 e il 35 per cento della popolazione)
- una marcata interferenza sulle capacità visive e sulla qualità di vita del paziente.
Questa patologia può provocare lesioni alle strutture esterne dell’occhio. La ridotta produzione o eccessiva evaporazione delle lacrime procura danno alla superficie oculare esposta, in quanto vengono perse le caratteristiche pulenti e lubrificanti delle lacrime. In questo modo si espone l’occhio ad un maggiore attrito dovuto al movimento palpebrale e ad un maggiore rischio di infezione. I sintomi tipici, infatti, che vanno dall’irritazione costante alla sensazione di presenza di un corpo estraneo, fino alla visione appannata, possono interferire pesantemente con le funzioni lavorative e le attività quotidiane.
L’efficacia dei probiotici nel contrastare la sindrome
Al momento sono ancora scarse le terapie realmente efficaci per il trattamento della Ded e quelle esistenti sono interamente basate sull’uso di colliri, gel e lacrime artificiali contenenti sostanze detergenti, lubrificanti e disinfettanti in grado di mimare le funzioni fisiologiche del film lacrimale. Un protocollo per contrastare l’infiammazione prevede la combinazione di lacrime artificiali con steroidi, ormoni e ciclosporina, oltre all’integrazione con acidi grassi. Un recente studio dimostra l’efficacia dei probiotici, associati a fibre prebiotiche (FOS) nel favorire il miglioramento delle condizioni della sindrome dell’occhio secco. Da evidenze recenti risulta, infatti, che le conseguenze di uno squilibrio del microbiota cioè dell’insieme dei microrganismi che convivono con l’organismo umano senza danneggiarlo, non inducono alterazioni al solo tratto gastrointestinale, ma hanno un impatto sistemico su tutto il sistema immunitario. La supplementazione alimentare con microrganismi che, una volta ingeriti in adeguate quantità, hanno la potenzialità di esercitare funzioni benefiche per l’organismo quali ad esempio ceppi di BIFIDOBACTERIUM e LACTOBACILLUS, può essere utile, quindi, per migliorare le condizioni legate alla sindrome dell’occhio secco attraverso un significativo potenziamento dei sistemi di difesa della superficie oculare. Questo perché i batteri commensali e probiotici, interagendo tra loro e con le cellule dell’epitelio intestinale, svolgono una fondamentale funzione di regolazione immunologica, attraverso il ripristino dell’ecosistema intestinale.