Ancora molti quesiti rimangono aperti quando si parla di disturbi dell’apparato gastrointestinale. Prima di tutto perchè esso comprende un insieme di organi che attraversano verticalmente quasi tutto l’organismo, quindi coinvolti in importanti interazioni fisiopatologiche con altri apparati e sistemi.
Non a caso molti specialisti affermano che lo stato di salute del digerente si evince già dalla condizione in cui si trovano l’inizio e la fine di esso, ovvero il cavo orale e il retto-ano. Vi sono anche esperti che sostengono con convinzione che l’intestino possa essere definito un “secondo cervello”, poichè pare dotato di una memoria fisica ed emozionale.
Inoltre alcuni studi documentano che gli squilibri del tratto gastrointestinale possano essere implicati nello sviluppo di diverse patologie sistemiche di considerevole entità, tra le quali la sindrome dell’intestino irritabile, il morbo celiaco, malattie reumatiche ma anche la depressione. La medicina naturale e l’uso di nutraceutici specifici possono aiutare a controllare piccoli disturbi e a ripristinare una corretta eubiosi.
In particolare alcuni estratti di origine vegetale sono in grado di stimolare il processo digestivo e la funzionalità degli organi del tratto gastroenterico. Il rimedio naturale, seppur somministrato in dosi ponderali come il corrispondente chimico, presenta solitamente il vantaggio di una minore incidenza di effetti avversi correlati all’assunzione.
Per esempio l’estratto titolato di salice ha già in se “l’antidoto”che garantisce una bassa probabilità di disturbi gastrici, decisamente inferiori rispetto ai farmaci antinfiammatori.Per contrastare, per esempio, la formazione di gas e la fermentazione si usa comunemente l’estratto del frutto di anice per le sue proprietà antispastiche, antifermentative e carminative.
Specifici per sostenere il processo di digestione operato dal pancreas sono la papaya e l’ananas, entrambi dotati di enzimi proteolitici, utili anche sulla gliadina in soggetti celiaci. La bromelina, contenuta nell’ananas, può inoltre impedire l’adesione di eventuali batteri dannosi per il rivestimento del piccolo intestino.
La funzione epatica è migliorata dal cardo mariano , in grado di contribuire alla rigenerazione degli epatociti e di ridurre gli agenti tossici, mentre l’estratto di curcuma si è rivelato coleretico e colagogo, oltre a presentare citoprotezione gastrica e evitare la formazione di ulcere.
Stimolanti la digestione sono anche l’estratto del rizoma di zenzero, di fiori di camomilla e l’estratto di radice di genziana. Seppure differenti tra loro, questi estratti possono essere utilizzati da soli o in associazione in caso di digestione lenta, sonnolenza postprandiale, gonfiore addominale, dispepsia e alitosi. Nel caso in cui l’iperreattività del sistema nervoso simpatico porti un eccessivo carico di stress sull’apparato gastrointestinale con conseguente carateristico gonfiore sopraombelicale, stipsi e affaticamento soprattutto a livello del fegato e reni, è importante un aiuto per il recupero psicofisico.
L’estratto di verga d’oro agisce favorendo il ripristino della funzionalità renale, mentre curcuma, cardo mariano e zenzero agiscono a livello epatico. Quando al contrario l’organismo vive una situazione d’infiammazione dovuta a iporeattività del sistema nervoso simpatico, che può portare a gonfiore nella parte inferiore del tratto gastroenterico, sono per esempio consigliati l’estratto di ippocastano e di zucca con conclamata attività antiinfiammatoria .